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LA CITTADINANZA ITALIANA


Enviado por   •  10 de Julio de 2011  •  3.699 Palabras (15 Páginas)  •  921 Visitas

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Ministero dell’Interno

DIPARTIMENTO PER LE LIBERTA’ CIVILI E L’IMMIGRAZIONE

DIREZIONE CENTRALE PER I DIRITTI CIVILI, LA CITTADINANZA E LE MINORANZE

CITTADINANZA

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LA CITTADINANZA ITALIANA

LA NORMATIVA, LE PROCEDURE, LE CIRCOLARI

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INTRODUZIONE

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Nel corso degli ultimi anni di notevole interesse sono risultate le attribuzioni della Cittadinanza soprattutto in relazione all’imponente fenomeno della migrazione di cittadini stranieri, provenienti principalmente da Paesi non comunitari, che hanno scelto l’Italia quale destinazione per poter realizzare migliori condizioni di vita e per i quali l’acquisto della cittadinanza del Paese di destinazione può rappresentare lo strumento per la piena integrazione nella nuova comunità.

L'attività generale dell’Ufficio, infatti, è incentrata sulla trattazione delle questioni attinenti allo status personae, con particolare riferimento ai provvedimenti di conferimento della cittadinanza in favore di stranieri residenti o coniugi di cittadini italiani, al riconoscimento dello status di apolide, nonchè sulla vigilanza dell’esatta applicazione delle leggi emanate nella materia e sullo studio della legislazione e degli accordi internazionali di settore.

L’Ufficio è attualmente impegnato anche nell’applicazione della Legge 14.12.2000, n. 379 concernente il riconoscimento della cittadinanza italiana alle persone nate e già residenti in territori appartenuti all’Impero austro-ungarico ed ai loro discendenti.

Pertanto, attesa la complessità della disciplina trattata e considerata l’attività, propria dell’Ufficio, di indirizzo e coordinamento per gli Uffici Territoriali del Governo, gli Enti locali ed i Consolati, si è ritenuto di predisporre il presente lavoro sulla materia della cittadinanza.

Tale studio vuole essere di ausilio anche alle persone non addette ai lavori che vogliono, comunque, conoscere le disposizioni inerenti la disciplina trattata.

Un grazie, pertanto, all’impegno dell’Ufficio Cittadinanza che ha curato il presente volume, che potrà costituire la base per eventuali altre pubblicazioni di aggiornamento sulla materia.

Prefetto Anna Maria D’Ascenzo

Il Capo Dipartimento per le Libertà

Civili e l’Immigrazione

NOTA

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L’Ufficio Cittadinanza della Direzione Centrale per i Diritti Civili, la Cittadinanza e le Minoranze del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione ha elaborato il primo documento di studio concernente la materia della cittadinanza.

Lo studio è suddiviso in tre parti: la prima parte concerne un commento alla normativa, con riferimento anche alla pregressa legislazione.

La seconda parte riguarda invece le procedure per ottenere, perdere o riacquistare la cittadinanza italiana: in questa parte del documento di studio sono riprodotti anche alcuni modelli di domande e vengono fornite indicazioni per la documentazione da allegare alle istanze di cittadinanza o alle dichiarazioni da rendere secondo il formulario, pure riprodotto.

Nella terza parte, infine, vengono riportate alcune circolari più significative emanate dall’Ufficio Cittadinanza sulla materia.

Nel volume viene indicata una bibliografia riguardante le problematiche connesse alla materia ed è corredato anche dalla legislazione sulla cittadinanza attualmente in vigore e da quella pregressa.

Si ringrazia, pertanto, l’Ufficio tutto per il contributo alla redazione del documento di studio e in particolare la sig.ra Giuseppina Buono, in servizio presso l’Ufficio Cittadinanza che ha curato la progettazione e l’elaborazione del volume.

Prefetto Elio Maria Landolfi

Il Direttore Centrale per i Diritti Civili

La Cittadinanza e le Minoranze

PARTE PRIMA

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COMMENTO ALLA NORMATIVA

LA LEGGE 5 FEBBRAIO 1992, N. 91 – I REGOLAMENTI DI ESECUZIONE: D.P.R. 12 OTTOBRE 1993, N. 572 E D.P.R. 18 APRILE 1994, N. 362

LA LEGGE 14 DICEMBRE 2000, N. 379

LA CONVENZIONE DI STRASBURGO DEL 6 MAGGIO 1963

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PREMESSE E CENNI STORICI

La cittadinanza indica l’appartenenza di una persona alla massima organica collettività politica: lo Stato.

La nascita del concetto contemporaneo di cittadinanza può farsi coincidere con la costituzione dello Stato Nazione, in cui il popolo diviene uno dei suoi elementi costitutivi.

La Nazione doveva costituire il fondamento del “diritto delle genti” ed ogni popolo cosciente di essere una nazione aveva il diritto di diventare uno Stato.

Si è resa così possibile la nascita degli Stati contemporanei e, per converso, la dissoluzione dei grandi imperi.

Nel Medio Evo, nell’età dei Comuni e in quella successiva dei grandi Stati cosiddetti “patrimoniali” l’individuo era, invece, considerato “pertinenza” del territorio su cui risiedeva e quindi l’appartenenza alla comunità era data esclusivamente dal domicilio.

Ma in seguito, con la grande mobilità delle persone legate allo sviluppo delle comunicazioni terrestri, della navigazione a vapore, del telegrafo, l’appartenenza della persona ad una determinata comunità statale connessa al possesso di una data cittadinanza, e non già al domicilio in una comunità territoriale, diviene status essenziale per le relazioni giuridiche interpersonali, nonché un elemento di attribuzione di particolari facoltà.

In Italia il moderno concetto di cittadinanza nasce con lo Stato unitario alla metà del 1800 e fin dalla nascita dello Stato Italiano viene dato particolare rilievo al possesso della cittadinanza.

Ad esempio, occorreva esserne titolari per l’accesso agli uffici pubblici; inoltre, proprio per la grande importanza attribuita alla cittadinanza, veniva codificato un altro principio fondamentale: una persona

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