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Per Non Perdere La Bussola In Internet: Consigli Per Compiere Proficue Ricerche


Enviado por   •  2 de Septiembre de 2013  •  3.452 Palabras (14 Páginas)  •  370 Visitas

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Per non perdere la bussola in internet:

consigli per compiere proficue ricerche

La rilevanza del web come “miniera” di informazioni è lapalissiana.

Una ricchezza da saper gestire: ecco qualche trucco in proposito

di Vera Gheno

Come è ormai noto alla maggior parte delle persone, internet è nata negli Usa più di quarant’anni fa, in pieno periodo di Guerra fredda, come rete di comunicazioni militari capace di sopravvivere anche a un attacco su larga scala. Strutturalmente, si tratta di una retedistribuita: questo significa che ogni suo nodo è connesso a più di un altro nodo, in modo che, anche nel caso che una parte della rete venisse abbattuta, il resto della struttura possa rimanere in funzione.

La sua natura, inizialmente concepita per uno scopo militare – che non deve stupire, visto che spesso le innovazioni tecnologiche vengono sviluppate in questo ambito – è andata via via mutando, aprendosi prima agli enti di ricerca scientifica e poi a strati sempre più vasti della popolazione mondiale. Ai nostri giorni, essa è una rete di comunicazioni di importanza capitale, che avviluppa il globo terrestre. Per avere un’idea anche visiva del fenomeno, è possibile visitare il sito Cybergeography (www.cybergeography.org), che contiene una vasta raccolta di mappe della “rete delle reti” in vari momenti della sua esistenza.

Bisogna tuttavia tenere a mente ciò che la nostra prospettiva eurocentrica tende a farci dimenticare: ancora oggi, il popolo degliinternauti, gli utenti di internet, rappresenta una minoranza rispetto a tutti coloro che, per vari motivi – economici o tecnici o culturali – non hanno accesso alla rete: si pensi che tutt’oggi il “centro” della rete è rappresentato dagli Usa, seguiti da vicino dall’Europa e dai paesi più ricchi dell’Asia; tutto il resto del mondo è cablato in maniera molto più scarsa. L’Africa, ad esempio, è per il momento esclusa dalla dorsaleintercontinentale a banda larga, e risulta connessa al resto del mondo solo da una linea di portata molto inferiore a quella che collega gli altri continenti. A questo proposito è possibile consultare la Global internet map realizzata dalla società “Telegeography” all’indirizzowww.telegeography.com/products/map_internet/index.php.

Le persone si connettono a internet per le ragioni più diverse: chi per lavoro, chi per intrecciare nuovi rapporti, chi per passare il tempo, chi per fare shopping, ma in generale, quale che sia lo scopo, la “merce di scambio” primaria e più diffusa è l’informazione.

La rete dà accesso a una quantità di informazioni praticamente infinita. Ciononostante, o forse proprio per questo motivo, la sovrabbondanza di “stimoli” può provocare nell’utente, specie se meno esperto, un vero e proprio senso di smarrimento. Non è possibile conoscere ogni angolo di internet, non si può avere familiarità con ogni servizio che la rete offre. Tuttavia è possibile dotarsi di alcuni strumenti essenziali per poter godere al meglio dell’esperienza di navigare nel cyberspazio.

Primi passi nella rete

Tra i molti servizi resi disponibili da internet, il primo approccio dell’utente avviene spesso attraverso l’email o il World wide web, la “giungla” di siti che si possono navigare grazie a un programma chiamato browser come, per esempio, Internet explorer, Netscape, Firefox o Opera. “Aprendo” ognuno di questi programmi, il computer, connesso a un service provider, un fornitore di accesso a internet, apre una finestra dentro la quale è possibile visualizzare una pagina web. Sì, ma quale? Cosa possiamo trovare in rete, e soprattuttocome possiamo trovarlo? Il browser, infatti, senza l’intervento dell’utente, non “va” da nessuna parte; andrà digitato l’indirizzo di un sito web a cui interessa accedere: l’utente, quindi, dovrà avere un ruolo attivo in questa procedura.

I motori di ricerca: come interrogarli

Proprio per aiutare chi sa cosa cercare ma non sa dove cercarlo, esistono i motori di ricerca. Essi permettono di trovare, attraverso l’inserimento di parole chiave, dei siti web pertinenti ai termini inseriti. Esistono numerosi motori di ricerca, con funzioni differenziate: molti di loro sono raccolti e catalogati presso www.motoridiricerca.it. Tra tutti i motori di ricerca, uno dei più famosi e potenti è Google. Digitando www.google.it si accede a una pagina volutamente spartana – tale da essere accessibile anche da parte di utenti con computer meno potenti – che al centro contiene un riquadro in cui digitare la richiesta.

La formulazione di tale richiesta, tuttavia, non è banale come potrebbe sembrare. Certo, niente vieta di inserire nella finestra di ricerca una frase di senso compiuto, del genere «dove trovo gli orari ferroviari?»; ma il computer è molto meno “intelligente” di quanto si possa pensare, o per lo meno non è affatto intuitivo: la domanda posta in questi termini è sovraccarica di elementi semanticamente vuoti, molto generici, come dove, trovo e gli. Questi lemmi non sono funzionali per la ricerca e, anzi, appesantiscono il lavoro di elaborazione da parte del programma. Specularmente, la ricerca così formulata fornisce un’abbondanza di risultati, ma se l’obiettivo era trovare l’orario ufficiale delle Ferrovie dello stato, non sarebbe stato raggiunto così facilmente.

Un consiglio da seguire è di formulare ogni ricerca nella maniera più essenziale possibile, limitando l’immissione ai soli termini portatori di significato e cercando di introdurre ogni parola nella sua forma più semplificata. In questo caso, per esempio, si provi a scrivere solamente “orario ferrovie”: il primo risultato che si ottiene è proprio il rimando al sito ufficiale di Trenitalia, www.trenitalia.it. Richieste “pulite”, dunque, danno origine a risposte pulite. Una nota a margine: la rete non distingue quasi mai tra lettere maiuscole e minuscole, per cui sarà del tutto indifferente scrivere “Ferrovie” o “ferrovie”. Lo stesso principio vale per gli indirizzi dei siti e per quelli di posta elettronica: non sono, come si dice in inglese, case sensitive.

Lo stratagemma delle virgolette

Con un piccolo accorgimento è possibile rendere ancora più precisi anche i risultati di una ricerca semplice come quella appena portata a esempio: scrivendo “orario ferrovie” tra virgolette, la ricerca viene limitata a tutte quelle pagine nelle quali le due chiavi di ricerca compaiono una accanto all’altra. Infatti, prima Google aveva trovato 618.000 pagine, con questa formulazione ne trova solamente 25.300. I risultati non cambiano troppo nel caso di sintagmi, ovvero gruppi di parole che normalmente appaiono comunque contigui, come, per esempio corriere della sera o teatro alla scala . Si metta invece il caso che io voglia

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