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La Banalità Del Male ( Hannah Arendt )


Enviado por   •  6 de Junio de 2015  •  424 Palabras (2 Páginas)  •  176 Visitas

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LA BANALITà DEL MALE ( OPERA ).

Parti rilevanti.

Eichmann per tutta la durata del processo rimase fermamente convinto che egli non dovesse venire accusato di omicidio in quanto egli non si reputava un criminale, un assassino dicendo che lui si era solamente limitato ad obbedire agli ordini che gli erano stati imposti e che lui di persona non aveva mai ucciso un ebreo o un non ebreo, insomma non si era mai macchiato le mani di sangue. Lui è sempre stato un buon cittadino rimasto fedele alla legge, poiché gli ordini di Hitler possedevano “forza di legge.” Il comando del furher è il centro assoluto dell'attuale ordinamento giuridico. Eichmann non negava quello che aveva fatto e anzi addirittura richiese di venir impiccato in pubblico come monito x gli antisemiti. L'accusa sosteneva che egli aveva agito di proposito, sapendo bene che egli stava compiendo delle azioni criminali. Eichmann dice che non poteva sentirsi la coscienza a posto se egli non avesse fatto quello che gli era stato ordinato! I giudici lo reputarono un bugiardo, trascurando però l'aspetto morale e giuridico. Partivano dal presupposto che l'imputato avesse agito sapendo di commettere dei crimini. Eichmann fu sottoposto all'interrogatorio per più di un mese e le prime conversazioni le tenne con il giudice Avner Less. Durante questi colloqui, Eichmann decise di ammettere le sue “ sfortune” o almeno così erano stati da lui interpretati i diversi avvenimenti della sua vita. Il suo primo lavoro fu il minatore ( dove venne assunto nella piccola società mineraria del padre). Durante il processo insistette molto nell'affermare di non nutrire alcun odio verso gli ebrei perché nella sua famiglia c'erano parenti ebrei e anche perché aveva ricevuto un'educazione cristiana. Egli dice anche che il 1945 ( anno di sconfitta della Germania ) fu un anno tragico x lui perché da quel momento in poi non avrebbe più avuto un capo, non avrebbe più ricevuto ordini da nessuno e gli sarebbe aspettata una vita che non aveva mai sperimentato. Sosteneva di aver aderito al partito nazista perché ne era stato inghiottito senza avere il tempo di decidere. Aveva una vita monotona e insignificante e grazie al partito poteva fare carriera. Era incapace di vedere le cose dal punto di vista degli altri. Durante il processo Eichmann disse sempre le stesse cose, usando gli stessi termini. La sua incapacità ad esprimersi era legata alla sua incapacità di PENSARE! La realtà e gli altri non lo toccavano! Si è sempre consolato usando frasi vuote o esaltanti fino al momento della sua morte.

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