La Tribu De Los Pies Veloces
Enviado por HMiguelSerrano • 18 de Enero de 2012 • 790 Palabras (4 Páginas) • 1.017 Visitas
LaLA TRIBU DEI PIEDI VELOCI
Esiste ancora. Indipendente, orgoglioso, padrone delle proprie terre, dei propri costumi, dei propri pensieri. Immutato da milleni malgrado ¡I massiccio attacco di missionari e di colonizatori. É il popólo dei Tarahumara, gli unici indiani del Nord America ad aver mantenuto fino ad oggi la propria ¡dentitá. Fra loro si chiamano Rarámuri, cíoé piedi veloci, per la loro ¡neguagliabile resistenza sia nel camminare sia nel correré, ma sopratutto si considerano gli esseri piú importanti del mondo, gli unici con il diritto di definirsi uomini. A crearli fu Dio in persona che gli dette la vita soffiando tre volte. Tutti gli altri sonó stati fatti dal diavolo e per dargli la vita Dio soffió solo due volte.
In origine erano un grande popólo che viveva dove il solé diventa rosso e sparisce
dentro il mare; poi si divisero ¡n diversi gruppi: Huicholes, Coras, Aztechi, Yaqui,
Mayo. Gli Yaqui e i Mayo si stabilirono nella zona che oggi corrisponde agli stati di
Sonora e Sinaloa . Circa tremila anni fa, da loro si staccó un altro, i Tarahumara, che si
insedió prima nella zona di Chihuahua e poi si ritiró fra ¡ grandiosi paesaggi della
Sierra Madre Occidentale, fatti di montagne rocciose e di profondi canyon chiamati
barrancos. , . ,
Da allora hanno continúate la loro vita di sempre, rifiutando qualunque attacco della
civiltá bianca bloccando Topera dei missionari con piccoli contentini: hanno adottato
nomi cristiani, si presentano ogni tanto alia messa celebrata in lingua tarahumara,
ostentano un grande culto per la croce. Non vivono mai in villaggi ma in capanne
dislócate a vari chilometri di distanza una dall'altra. Ogni famiglia ha come mínimo
due punti base: uno sulle montagne e un altro in fondo al barranco, dove anche
d'inverno c'é un clima quasi tropicale. Questa vita nómade oltre a risolvere il
problema del caldo e del freddo, gli permette di avere un'alimentazione variata.
Estrematamente riservati e rispettosi della liberta propria e degli altrí si riuniscono solo
¡n occasioni festive o, per aíutarsi a vicenda nel lavoro dei campi; in questo caso la
ricompensa per l'aiuto non é denaro, ma una festa offerta, a lavoro finito, dal padrone
del terreno: si beve tesquino, si baila e si recitano canti ispirati alia natura e
accompagnati dal suono di tamburi, flauti, sonagli,v¡olini e chitarre.
Mella societá Tarahumara non c'é grande discriminazione fra uomini e donne: hanno
compiti diversi, ma sonó considerati ugualmente importanti e godono degli stessi
diritti.
II fatto di vivere sparpagliati in un'area di 50 mila chilometri quadrati rende
impossibile ed inutile l'elezione
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