Storia Del Giornalismo
Enviado por EnriqueJulian23 • 25 de Noviembre de 2013 • 2.732 Palabras (11 Páginas) • 344 Visitas
L’ETÀ DELL’ORO (seconda metà dell’800)
Nella seconda parte dell’800 la stampa periodica del mondo occidentale vive la sua età dell’oro. In questa età dell’oro la stampa conquista una propria collocazione organica entro un processo più generale di modernizzazione delle società nazionali. Gran Bretagna e Francia, insieme ai 2 nuovi stati di Germania e Italia, varano una serie di riforme:
l’introduzione dell’istruzione obbligatoria
l’estensione dei diritti politici elettorali
il riconoscimento delle organizzazioni sindacali dei lavoratori
il varo di sistemi assicurativi e pensionistici obbligatori e centralizzati
il riordino dell’imposizione fiscale su base progressiva rispetto al reddito
la crescita degli apparati burocratici della macchina statale
l’aumento di censimenti e servizi statistici
l’introduzione di politiche monetarie e doganali
In parallelo a questo processo di costruzione dello stato, marcia un processo di costruzione della società che passa attraverso:
l’integrazione culturale garantita dalla scuola pubblica
la legittimazione delle istituzioni esercitata con la partecipazione al voto nelle tornate elettorali amministrative e politiche
l’aumento della popolazione accentrata nelle grandi città
la nascita e lo sviluppo dei primi partiti di massa, che incanalano nella legalità la mobilitazione di ceti sociali finora esclusi dalla partecipazione politica
Una seconda rivoluzione industriale conduce questi paesi a:
la scoperta di nuove fonti di energia (es: il petrolio)
l’utilizzazione su vasta scala, anche domestica, di altre già conosciute (es: l’energia elettrica)
l’impianto di nuovi comparti industriali (es: la chimica e la siderurgia)
il perfezionamento dell’organizzazione del lavoro industriale e della sua gestione
il largo consumo di prodotti capaci di modificare la vita di tutti i giorni (es: macchine da scrivere, per cucire, biciclette)
la formazione del cosiddetto ceto medio urbano (es: impiegati, bottegai, avvocati, ..), ovvero gli eredi del 'terzo stato' che alla fine del 700 ha guidato le rivoluzioni
Si allarga così in modo irreversibile il fossato economico che separa il mondo occidentale dal resto del pianeta. Per studiare da vicino questi mutamenti sociali nasce una nuova scienza: la sociologia, che li inscrive all’interno di un passaggio epocale dalla comunità di villaggio e di paese (contrassegnata da relazioni personali faccia a faccia) alla società (governata da relazioni anonime e funzionali). In questa società spersonalizzata la stampa assolve un compito cruciale, che si inserisce a pieno titolo nel processo di costruzione della società:
permette agli individui di socializzare a distanza in modo, per così dire, virtuale
diffonde e omogeneizza lingue e culture
forma e orienta l’opinione pubblica non solo nei comportamenti politici, ma anche nei costumi privati, nei gusti e nei consumi
La seconda rivoluzione industriale corrisponde così ad una seconda fase esplosiva delle tecnologie della comunicazione. A differenza della prima, questa seconda fase non ha alle proprie radici traumi e sommovimenti politici; al contrario, segue i ritmi di una graduale trasformazione della stampa in impresa capitalistica, legata alla logica del profitto e ad una concorrenza sempre più esasperata. Se vogliono sopravvivere, giornali e giornalisti devono crescere senza soste in efficienza e produttività: se non riescono ogni giorno a soddisfare le necessità e le inclinazioni di un pubblico di lettori in costante evoluzione, sono destinati al declino e alla chiusura. La stampa diventa così parte integrante dell’economia. La seconda fase esplosiva nella storia delle comunicazioni si configura come la risposta ad una crisi di controllo, che si verifica alla metà dell’800, ingenerata dal grande sviluppo dei mezzi di trasporto in velocità e diffusione. Allo stesso modo, le esigenze di controllo statistico e censuario della popolazione spingono verso l’adozione di tecniche più efficienti di archiviazione e recupero delle informazioni. Al seguito di questa rivoluzione del controllo, la stampa diventa così mezzo di comunicazione di massa nel pieno della sua età dell’oro di fine 800. Molti ritengono di collegare i mass media all’esistenza di una società ricca, in cui la maggioranza della popolazione è ormai libera dai problemi materiali della sopravvivenza fisica ed è quindi in grado di dedicarsi al soddisfacimento di bisogni secondari. L’indebolimento della carica rivoluzionaria e la sottomissione alle leggi del mercato rappresentano i 2 tratti di fondo dell’età dell’oro. Le innovazioni tecnologiche di questa seconda fase esplosiva maturano quasi tutte nell’ambito della stampa quotidiana. Da metà 800 la stampa quotidiana utilizza macchine per la piegatura dei fogli di giornale che velocizzano i tempi di uscita e rendono più accessibili foliazioni più ampie rispetto alle 4 pagine che hanno rappresentato lo standard di riferimento per tutta la prima parte del secolo.
Verso la fine dell’800 compare la macchina inventata da Ottmar Morgenthaler, un tedesco immigrato in America: si tratta della linotype (linea di caratteri), una macchina mossa da una tastiera che richiama con un meccanismo ad aria compressa e raccoglie sulla stessa linea i caratteri mobili in ottone, spaziandoli tra loro automaticamente per l’esatta larghezza della colonna di giornale (giustificando cioè il formato di stampa) e versando su di essi un getto di piombo fuso: viene così composta la matrice di un rigo pronta per la stampa. La linotype consente di triplicare i ritmi di lavoro, ma soprattutto rende più facili le operazioni di composizione che finora sono state condotte interamente a mano. Il sindacato dei tipografi si trova quindi di fronte ad un grave pericolo in termini sia di minaccia occupazionale sia di dequalificazione professionale. Viene poi brevettata la monotype, che esegue la stessa operazione per ogni carattere di stampa consentendo quindi una correzione degli articoli già composti più semplice e mirata. 411Ma questa è più lenta della linotype e quindi il suo uso viene ristretto all’esecuzione di stampati particolari (tabelle scientifiche, statistiche) che rendono indispensabile l’assenza totale di refusi, cioè di caratteri sbagliati. In seguito viene messa a punto la macchina a rotocalco che serve per i periodici illustrati: il rotocalco è infatti una tecnica di stampa che utilizza la calcografia, cioè una matrice in incavo anziché in rilievo. La tecnica del rotocalco apre le porte alla stampa in policromia (più colori). La prima rivista illustrata a stampare in rotocalco è la Freiburger Zeitung agli inizi del 900. Al francese Jean
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