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LA CRISI DELLE CERTEZZE COME SINTOMO DI CAMBIAMENTO


Enviado por   •  2 de Marzo de 2015  •  1.516 Palabras (7 Páginas)  •  248 Visitas

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Prima di tutto, vorrei iniziare con l’esporre il motivo per cui ho deciso di portare come argomento “La crisi delle certezze come sintomo di cambiamento”, dal momento che questo farà da filo conduttore alla mia tesi. In quest’anno scolastico ho avuto modo di studiare e cogliere meglio come l’uomo contemporaneo ha concepito la vita e il suo modo di essere, concezione frutto di un’evoluzione che ha subito diversi cambiamenti nei secoli; ho formulato così una tesi del tutto personale, la quale ritengo valida ma sicuramente esposta a possibili critiche.

Da sempre l’uomo si è posto degli interrogativi, e da sempre ha cercato di dare risposte a questi, ciò che, però, è cambiato è stato il suo modo di vedere e di concepire il tutto, dal campo letterario al campo scientifico, da quello filosofico a quello religioso, dalla concezione della vita a quella del mondo, dalla religione ai valori, dall’individuo, posto nel mondo, al mondo, posto nell’universo. Ma a questo punto viene da domandarsi quanti in realtà, tra tutti quei personaggi storici che hanno tentato di apportare dei cambiamenti nell’immaginario collettivo dell’umanità, hanno avuto il potere di farlo per davvero, potere che comunque deriva sempre dal popolo. Ed ecco che per me, personaggi o situazioni come quelle che presenterò adesso nel mio percorso, sono riusciti a provocare un profondo mutamento di idee e mentalità del loro tempo, scardinando certezze ritenute inconfutabili e causando nell’uomo sentimenti di sgomento o addirittura d’umiliazione, oppure, al contrario, sentimenti di rinascita personale e dell’umanità accompagnati da un senso di compiacimento per il progresso e per l’evoluzione.

Già Sofocle, nell’antica Atene del 442 a. C., aveva proposto con la tragedia dell’ “Antigone” il contrasto tra la legge della famiglia e la legge dello Stato, a quei tempi guidato dal re di Tebe, Creonte. L’opera racconta di questa fanciulla, Antigone, a cui sono morti due fratelli, uccidendosi combattendo l’un l’altro, uno per la patria e uno contro di questa. Creonte concede il rito della sepoltura soltanto a colui che ha combattuto per lo Stato, lasciando invece insepolto l’altro fratello, decretando che chiunque si fosse opposto a questa decisione sarebbe stato punito con la morte. A questo punto, Antigone, determinata nel sacro intento di seppellire il fratello, rischierà la vita pur di concederglielo. E infine sarà proprio la morte che poi troverà. La ribellione di Antigone, inoltre, è volta a scardinare quei principi che vedevano la donna sempre sottomessa e rispettosa della volontà dell’uomo.

A questo proposito vorrei presentare la scrittrice inglese Virginia Woolf. Virginia Woolf was an English writer, and one of the most modernists of the twentieth century. Some of her works have as subject the female emancipation. She suggested a different role of women in society, destroying the old stereotype of woman. In her life, Virginia, fought against the “Angel in the House” who, thanks to her education, lives in every woman and makes her feel guilty for not behaving as she should. In the text “The Angel in the House” she illustrates the difficulties women must overcome to be as independent as men. Virginia use the “stream of consciousness” technique, called “interior monologue” too. It’s so-called because it tries to reproduce the continuous flow of human thoughts, presented with no rational order but rather as they would pass through the unconscious mind, putting together apparently distant ideas and images.

Ma bisogna sicuramente dire che questo genere nasce dopo le pubblicazioni di Sigmund Freud sulla psicoanalisi, che propone i primi seri studi sull'inconscio.

E’ proprio con Freud, infatti, che nel primo Novecento iniziano a nascere quei dubbi sulla psiche, ritenuta fino ad allora del tutto nota all’uomo, quei dubbi sulle grandi certezze che avevano fatto sentire l’uomo Signore della propria psiche. Freud giunse ad affermare, con lo studio degli atteggiamenti umani e attraverso l’interpretazione dei sogni, che la psiche dell’uomo è costituita prevalentemente da un inconscio di cui il conscio, come la punta di un iceberg, è la manifestazione visibile, divise da uno stato di preconscio. Inoltre afferma anche la scomposizione psicoanalitica della personalità, composta adesso da un’unità complessa, costituita da “ES”, “SUPER-IO” e “IO”. L’Es obbedisce unicamente all’inesorabile principio del piacere, il Super-Io, che è una sorta di coscienza morale, è l’insieme di tutte quelle proibizioni che sono state instillate e interiorizzate nell’individuo nei primi anni

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