POLITICA.
Enviado por yeliblu • 24 de Marzo de 2013 • Informe • 1.137 Palabras (5 Páginas) • 240 Visitas
nel cestino.
Branche della politica [modifica]La politica si può suddividere in tre branche in base all'aspetto della società e dei suoi rapporti in cui viene analizzata. Le tre branche sono politics, policy e polity. Per politics si intendono le dinamiche attuate dai vari partiti o gruppi di pressione per riuscire a conquistare il potere politico. Le dinamiche sono ovviamente differenti in base al sistema di riferimento, che può essere democratico o meno. Per policy si intendono le leggi o altri atti giuridici attuati dal potere politico per gestire la cosa pubblica. Per polity si intende il consenso da parte della collettività al potere politico e la coesione intrasocietaria delle classi. Questi tre aspetti si intrecciano e influenzano tra di loro, attuando più complesse dinamiche e aspetti socio-politici.
Dal punto di vista statale un'altra classificazione attuale della politica vuole la distinzione tra:
Politica interna: riguarda l'amministrazione interna dello Stato in tutti i suoi aspetti;
Politica estera: riguarda le relazioni politiche internazionali con gli Stati esteri;
Politica economica: riguarda le scelte in materia economica da parte dello Stato con effetto sul sistema economico del paese.
Storia [modifica] Età classica [modifica]In Grecia erano note tre forme di governo con le relative degenerazioni (la suddivisione appartiene ad Aristotele):
Politeia - simile alla democrazia del linguaggio attuale (la sua corruzione: Democrazia - nel linguaggio corrente demagogia): il governo in cui a comandare è la massa.
Aristocrazia (Oligarchia): Dal greco Aristoi (i migliori) si intende il governo dei più adatti a governare in contrapposizione alla sua corruzione Oligarchia (Da Oligoi pochi) ovvero il governo di alcuni, non necessariamente i migliori. Il termine aristocrazia è passato a indicare il ceto dei nobili anziché la forma di governo. C'è inoltre da notare come un'ulteriore degenerazione possa essere l'Oclocrazia cioè il "governo della feccia del popolo".
Monarchia (Tirannide): da Monos (solo) indica il governo di un sol uomo. Il termine Tiranno indicava colui che si impossessava illegalmente del potere. Nell'antica Grecia non aveva il significato spregiativo attuale ma indicava solamente l'"illegalità" del potere.
Da notare che nel mondo ellenico era conosciuta anche la Diarchia ovvero il governo di due uomini come accadeva a Sparta.
Età moderna [modifica]Nel 1500 il termine politica viene rivisto anche da Machiavelli che con il suo trattato Il principe, la analizza e ne identifica una nuova formulazione, distinguendo da un'etica civile un'etica statuale, in quanto tale più alta e differente, un'etica del governo di un'entità territoriale e di una comunità umana, quale superiore attore distinto dalle esigenze di ogni singolo uomo o gruppo di uomini della comunità stessa. Egli inventa così il termine "Ragion di stato", che però manterrà sempre ben separato dal termine politica, la cui accezione per Machiavelli rimarrà in totale positiva, (la frase "il fine giustifica i mezzi" è stata attribuita falsamente al Machiavelli). Machiavelli intendeva dare alla politica un'autonomia che il Clero dell'epoca non era disposto a concedere. Verrà censurato dai suoi contemporanei e criticato in tutta Europa per le sue dichiarazioni. Stessa sorte toccherà un secolo dopo a Thomas Hobbes che pur avendo riconosciuto la migliore forma di governo nel Sovrano assoluto considerava la sua funzione derivante non dalla volontà divina (come stabiliva la tradizione) ma da un patto originario tra uomini liberi. Al contrario di Hobbes, John Locke non solo non vedeva nell'attribuzione al sovrano di tutti i poteri la soluzione alla conflittualità della società ma anzi formulò l'idea che il sovrano doveva rispettare i diritti fondamentali come la proprietà privata. Fondamentale è nella storia del pensiero politico l'opera di Montesquieu "L'ésprit des lois" (Lo spirito delle leggi) dove viene formulata la distinzione dei poteri come principio base per evitare la tirannide. Anche Montesquieu esamina i vari tipi di governo, per concludere che la monarchia costituzionale resta la forma migliore, perché la classe nobiliare in generale è meno corruttibile, in quanto vincolata al principio dell'onore.
Età contemporanea [modifica]Nell'Ottocento Karl Marx formulò la critica scientifica al sistema capitalista borghese e la filosofia, in contrapposizione all'idealismo e allo spiritualismo, del materialismo storico, e poi dialettico: la storia dei sistemi sociali e istituzionali è determinata da una struttura che deriva la sua "sostanza" dai rapporti economici in essere. L'economia rappresenta la base fondamentale ed essenziale della società, che viene ad essere modellata e influenzata dai rapporti economici (la struttura), la quale, proprio perché alla base dell'organizzazione sociale, concorre in maniera basilare a determinarne i vari assetti sociali, culturali ed ideologici del sistema capitalista borghese (sovrastruttura) o "forma". Marx sottolineò che tuttavia il rapporto non è da considerarsi in maniera semplicemente deterministica.
Nel Novecento, l'arte della politica è diventata anche laboratorio pratico delle teorie politiche. Si sono sviluppati, infatti, una moltitudine di sistemi diversi di gestire la cosa pubblica. Accanto alle monarchie di inizio secolo si svilupparono le prime democrazie borghesi, e contemporaneamente i primi esperimenti di applicazione pratica del socialismo, la maggior parte dei quali sfociati in sistemi oppressivi. Nella prima metà del secolo a queste forme si affiancarono i totalitarismi ed autoritarismi di destra, derivanti dalla crisi delle fragili democrazie.
« In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica »
(Gandhi, Politica)
Negli ultimi anni la politica è
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