Ruben Dario
Enviado por Angela899 • 6 de Mayo de 2012 • 1.673 Palabras (7 Páginas) • 1.038 Visitas
1867: Rubén Darío (pseudonimo di Félix Rubén García Sarmiento), poeta e scrittore ispanoamericano, nasce il 18 gennaio a San Pedro Metapa, dipartimento di Metagalpa, oggi Ciudad Darío, nel Nicaragua settentrionale.
Figlio di Manuel García e Rosa Sarmiento Alemán , separati subito dopo la sua nascita, viene cresciuto dagli zii, il colonnello Félix Ramírez Madregil e la moglie Berna Sarmiento, nella città di León.
Compie i suoi primi studi presso il Collegio dei Gesuiti, a León, dedicandosi soprattutto allo studio del latino e alla lettura dei classici, e realizzando i suoi primi componimenti poetici per la settimana Santa.
1879: all’età di dodici anni pubblica sul Termómetro ,giornale di León, le sue prime poesie La Fé, Una Lagrima e El Desengaño.
1881: si trattiene per un anno a Managua, dove frequenta l’élite intellettuale della capitale e fa parte della redazione del periodico liberale La Verdad.
Nei componimenti di questo periodo si ispira a poeti romantici, come Zorilla e Bequer e a neoclassici come Quintana.
1882: si trasferisce nella vicina repubblica del Salvador, ricevendo un sussidio e la protezione del Presidente Rafael Zalvidar, colpito dall'Ode al Libertador che Darío declama in occasione delle celebrazioni in onore dell'eroe Simón Bolívar, di fronte alle Delegazioni politiche di tutta l'America Latina. Sono questi gli anni in cui conosce il poeta Francisco Gavidia, una figura di notevole importanza per la formazione del giovane, che lo inizia alla lettura di Victor Hugo, di cui tradurrà, due anni dopo, La fin de Satan.
1883-1884: ritorna in Nicaragua, cominciando a lavorare nella Biblioteca Nazionale di Managua, e dopo nella Segreteria Privata del Presidente Adán Cárdenas .
1885: si avvicina alla poesia francese, attraverso la lettura della Revue des deux mondes, e conosce Gautier, François Coppée e Catulle Mendés.
Pubblica la prima raccolta di poesie, Epístolas y poemas.
1886: desideroso di un’affermazione culturale si trasferisce in Cile, a Santiago, la città più adatta per chi voglia intraprendere la professione di scrittore. Sono, dunque, anni importanti per Darío, durante i quali ha la possibilità di frequentare i salotti più noti del tempo.
E’ corrispondente di quotidiani nicaraguensi e redattore de La Epoca e de El Mercurio.
1887: scrive in collaborazione con l’amico Eduardo Poirier il romanzo sentimentale Emelina, che però non avrà successo.
Nello stesso anno pubblica Rimas y Abrojos, poesie che, nonostante gli echi di Espronceda, Bequer e Campoamor, e l’utilizzo della metrica tradizionale, lasciano presagire la nuova poetica modernista.
Vince il premio di poesia Francisco Varela con Otoñales e Canto épico a las glorias de Chile.
1888: pubblica Azul, con cui, si può dire, nasce il modernismo.
1889: comincia la collaborazione a La Nación, uno dei quotidiani più importanti del continente.
1890: si trova in El Salvador dove dirige il periodico La Unión.Incontra Rafaela Contreras, figlia del presidente honduregno Alvaro Contreras, si innamora di lei e la sposa.
1891: dirige in Guatemala El Correo de la tarde e pubblica la seconda edizione di Azul.
Nasce il suo primo figlio.
1892: come membro della delegazione nicaguarense, in occasione delle celebrazioni del quarto centenario della scoperta dell’America è per la prima volta in Spagna, a Madrid, dove conosce Salvador Rueda.
1893: torna in America, dove apprende della morte della moglie. Frequenta per qualche tempo Rosario Murillo, amica di vecchia data, e dopo averlo minacciato ed obbligato ad ubriacarsi, i fratelli della donna lo costringono al matrimonio. Non sarà mai possibile per Darío liberarsi da quest'unione.
Subito dopo parte per la Francia e durante il viaggio fa scalo a New York, dove conosce il grande poeta cubano José Marti.
A Parigi invece entra a far parte del cenacolo di poeti simbolisti: frequenta Paul Verlaine, per il quale nutre una profonda ammirazione.
Pubblica Los Raros, un volume che raccoglie una serie di articoli letterari apparsi su La Nación.
1896: pubblica la raccolta Prosas profanas, che sancisce il trionfo definitivo della sua nuova e rivoluzionaria poetica.
Il successo è ormai consolidato: ora Darío è riconosciuto caposcuola sia della nuova forma poetica, ricercato ed acclamato in tutto il mondo artistico, sia del movimento chiamato Modernismo, che allontana l'America spagnola da uno stato di ritardo culturale dando così nuovo slancio alla letteratura spagnola.
1897: fonda la Revista de América.
1898: Inviato in Spagna come corrispondente della Nación, in seguito alla sconfitta della Spagna contro gli Stati Uniti per il possesso di Cuba, si reca prima a Barcellona e poi a Madrid dove ha modo di frequentare i maggiori rappresentanti di una nuova generazione di scrittori destinata a rinnovare profondamente la letteratura spagnola: Unamuno, Valle-Inclán, Machado, Azorín, Baroja, e Juan Ramón Jiménez.
1900: è a Parigi in visita all’ Esposizione Universale, dove incontra Oscar Wilde. Esce l'edizione francese di Prose profane, che consacra la fama europea del poeta. Visita l'Italia in qualità di inviato. Seguita a viaggiare in Europa e visita anche l'Africa.
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